CONSIGLI di LETTURA!

“Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie

Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie         Recensione di Valentina II A

Ho letto “Assassinio sull’Orient Express” di Agahta Christie durante le vacanze di Natale su suggerimento della mia professoressa di italiano, ma ne ero incuriosita da tempo perché è un libro di cui avevo sentito parlare parecchio. Insieme ai miei genitori avevamo già rimandato la visione del film proprio per aspettare che prima leggessi il testo originale e successivamente mi avvicinassi agli adattamenti cinematografici. Quindi, con grande piacere, ne ho iniziato la lettura che mi ha appassionata fin dalle prime pagine!

La trama del libro è semplice in apparenza: i passeggeri del lussuoso treno Orient Express, in partenza da Istambul e diretto a Londra, rimangono bloccati nella neve e durante il viaggio, anzi proprio la prima notte, un uomo d’affari viene assassinato con dodici coltellate. Il celebre investigatore belga Hercule Poirot, che si trova tra i passeggeri, non ha altra scelta che occuparsi del caso. Raccoglie indizi, interroga i testimoni e cerca di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ma non sarà così semplice scoprire l’assassino poiché tutti avevano un buon motivo per ammazzare quell’uomo d’affari. Ma non vi dirò di più…

Come avrete già capito “Assassinio sull’Orient Express” è un romanzo giallo e come tale ha la caratteristica di coinvolgere il lettore nelle indagini dell’investigatore Poirot come se si fosse presenti durante le vicende.

Spesso, com’è successo a me, ci si illude di aver trovato la soluzione del crimine, ma poi si rimane di nuovo col fiato sospeso quando si scopre un nuovo indizio che stravolge i fatti, indirizzandoci verso un’altra soluzione.

Investigatore e lettore, in realtà sembrano la stessa persona e Poirot è solo la rappresentazione di quest’ultimo nel racconto. Questo succede perché si è pienamente coinvolti e ci si sente persino un po’ responsabili quando nessuna soluzione sembra essere quella esatta. Infatti, anche smettere di leggere e abbandonare il libro è difficile perché è come lasciare una realtà, un crimine, una soluzione in attesa.

Questa immedesimazione è aiutata ulteriormente dal fatto che Agatha Christie, l’autrice, non ha descritto in modo dettagliato Poirot, così che ognuno possa trovare in lui ciò che vuole.

A fine racconto, mi sono accorta che invece mi sarebbe piaciuto che Agatha Christie avesse caratterizzato maggiormente il suo investigatore e che gli avesse attribuito una caratteristica particolare per distinguerlo da tutti gli altri investigatori. Nel film del 2017 “Assassinio sull’Orient Express”, per esempio, l’investigatore viene descritto come un “maniaco” della precisione: chiede persino da mangiare uova di uguali dimensioni. Invece, nel libro, viene descritto come un personaggio astuto e intelligente, ma è un po’ generico visto che tutti gli investigatori sono così.

Mi ha poi inquietato molto il caso Armstrong, cioè il fatto precedente l’omicidio: infatti gli assassinii raccontati nel libro, in realtà, sono due e il primo mi ha turbata più del secondo perché era coinvolta una bambina innocente.

Questo libro in apparenza semplice e di facile lettura, ci fa però riflettere sul tema della giustizia, perché (non voglio svelarvi troppo…) insinua nel nostro pensiero dei dubbi sulla giustizia dettata dalla legge. Quello che è giusto davanti alla legge, è veramente sempre giusto?

Adesso vi lascio alla lettura del romanzo e vi invito a fare le vostre supposizioni su chi potrà essere l’assassino… Vi svelo quella che era la mia: dopo l’interrogatorio dei personaggi, sospettavo della principessa Dragomiroff e sulla sua cameriera, la signorina Hildegard Smith. Sono state parecchie le situazioni che mi sfuggivano e mi facevano sospettare di loro: innanzitutto i legami della principessa con la famiglia Armstrong, poi le esitazioni che ha avuto la signorina Smith durante l’interrogatorio, l’iniziale del suo nome era poi come quella trovata sul fazzoletto raccolto sul luogo del delitto, e infine, il fatto che subito non viene descritta molto e non attira grandi attenzioni sul lettore. Ho pensato che l’autrice trascurandola non volesse destare sospetti su di lei e quindi mi ha insospettito più degli altri passeggeri.

Avrò avuto ragione? Secondo voi com’è andata?

Valentina  II A  2021/22

Foto: SFT