Alla scoperta di Savona…parte 2! Savona nell’800

Continuano i nostri approfondimenti storici con il prof. Milazzo! Dopo aver parlato ai ragazzi delle classi prime, per spiegare come  era Savona nel Medioevo, il prof. Milazzo ha incontrato, giovedì 21 febbraio in aula magna, le classi seconde per continuare il nostro cammino attraverso il tempo…e parlarci di Savona nell’800.

Il professore ha iniziato spiegandoci che Savona, anticamente, era circondata da mura. Francesco Petrarca, passato da Savona nel 1528, scrisse che era una delle più belle città che avesse mai visto.

Purtroppo, Savona andò incontro ad un periodo di decadenza causato da molti fattori, tra i quali abbiamo: il contrasto con i genovesi, che quasi la rasero al suolo, interrando anche il porto, forti epidemie di colera e molta povertà, che  ridussero anche la popolazione, che arrivò ad essere di solo 6/ 7000 persone, le malattie e la poca cura di sè e molti altri fattori. Nel 1854-55 ci furono anche due epidemie di colera!

La vita era molto dura, si iniziava a lavorare verso gli otto anni, in pochi sapevano leggere e solo i più ricchi avevano la possibilità di frequentare il liceo e  solo le famiglie nobili vivevano in palazzi con stalle e scuderie.

Le donne aiutavano i mariti, lavoravano in casa, cucinava la farinata, facevano le sarte o, le più fortunate che avevano potuto studiare, facevano le maestre. Per prelevare l’acqua si andava ai pozzi e chi non aveva altra possibilità, andava a lavare i panni nel Letimbro, il torrente di Savona, o ai lavatoi. I principali mestieri praticati a Savona in quel periodo erano: bottaio, pescatore, ortolano, lanternaio, vetturino, arrotino, lustrascarpe, lavandaio, insegnante e conciatore di pellame e questi nomi, spesso, si ritrovano nei cognomi dei cittadini o nomi di luoghi.

Nel 1756 Savona subisce il primo e unico attacco da parte degli inglesi, che sparano anche un colpo di cannone.

Nel 1794 le truppe francesi entrarono in Liguria e Savona divenne il centro delle operazioni. Nel 1796, dopo aver vinto la famosa  battaglia di Montenotte, arriva in città un giovane e determinato generale: tal Napoleone Bonaparte, che insedia nel palazzo vescovile il suo quartier generale e, nel 1805, la Liguria viene annessa all’Impero francese. La savonese via Montenotte è dedicata proprio a questa battaglia napoleonica.

Nel 1809 Napoleone imprigiona a Savona Papa Pio VII per 3 anni. Successivamente venne liberato e, nel 1814 il papa decise di tornare a Savona, anche per ringraziare i cittadini, che, comunque, gli avevano fatto sempre attestazioni di stima, e fece un pellegrinaggio al Santuario per “incoronare” la statua della Madonna che è lì custodita. Durante l’epoca  napoleonica la città viene, per un buon periodo, amministrata da Chabrol, che la rende prospera ed è ancora oggi ricordato nella omonima piazza.

Nel 1815 Napoleone viene sconfitto e la Liguria passa al Regno del Piemonte e ne diviene il suo sbocco sul mare. Ne farà parte  fino al 1861. La sua economia, in questo periodo, era basata sulla rinascita del porto e sulla rivoluzione industriale. Purtroppo, nel 1830-31 ci fu una nuova epidemia di colera, dato che l’igiene era ancora precaria.

In questo periodo anche a Savona si diffuse la Carboneria, la società segreta che lottava per arrivare all’unità d’Italia. Uno dei suoi massimi esponenti fu Mazzini, fondatore della “Giovine Italia”, che venne rinchiuso nella fortezza del Priamar. Ancora oggi è possibile visitare la sua cella, con il tavolaccio che usava per dormire.

La fortezza del Priamar

Nell’800, con l’industrializzazione, la città si dovette ampliare. Vengono abbattute le mura medievali e gli architetti Cortese e Galliano disegnano un piano regolatore che  segue uno schema a maglie ortogonali, che ancora oggi ritroviamo in alcune vie della città.

Sono di questo periodo i bei palazzi di piazza Mameli

Palazzo di piazza Mameli

 

mentre il monumento ai Caduti, con la famosa campana che suona tutti i giorni alle 18.00, per ricordare i caduti di tutte le guerre, è degli anni 20 del ‘900.La campana  suona 21 rintocchi, come le lettere dell’alfabeto, per ricordare proprio tutti!

 

Il monumento ai Caduti

Inoltre, è della metà dell’800 anche il maestoso edificio dell’Antico Ospedale San Paolo, in corso Italia.

Lo scalone monumentale dell’Antico ospedale San Paolo
Statua di una delle benefattrici dell’Antico ospedale

Anche se molti non lo sanno, Savona viene anche ricordata perché nel 1887 venne colpita da un forte terremoto in cui ci furono anche 10 morti e vennero distrutte molte case. Molte persone dormirono in tenda o nelle barche, anche perché le scosse di assestamento durarono per giorni. Poi, piano piano, col tempo, tutto tornò alla normalità.

Nella storia di Savona si ricordano tanti nomi di  personaggi importanti, a cui sono state anche dedicate piazze e vie,  come Giacinto Boselli, un notaio savonese anch’egli facente parte della carboneria savonese.

Il professor Milazzo ci ha anche parlato del legame tra Giuseppe Garibaldi e la nostra città, ricordando che tra i  “Mille” che partirono da Genova c’erano anche molti savonesi…per ricordare Garibaldi a Savona c’è un bel monumento nella piazza a lui dedicata: piazza Eroe dei due Mondi.

Dopo questa interessantissima lezione, il professor Milazzo ci ha accompagnato nelle vie della città, dove di ha mostrato, “dal vivo” tutti questi luoghi!

Un grande “grazie” al professore, che ci ha permesso di conoscere meglio la storia della nostra città!

La classe II A 2018.19

 

Foto:SFT