Raccontare per imparare

                     Esperienza sulla legalità      

                      Progetto Re. Lig.

Il 21 Marzo noi alunni della classe 3° A abbiamo partecipato al progetto Re. Lig. (Rete Liguria), che prevede l’incontro con un esperto sulla legalità minorile, Marino Lagorio, il quale ci ha spiegato lo svolgimento di un processo di un adolescente cioè un ragazzo o una ragazza tra i 14 e i 18 anni che sia coinvolto in un reato.

Inoltre, per farci capire meglio come funzionano, ci ha proposto di ideare e recitare in classe un ipotetico processo di due ragazze. In questa “drammatizzazione”, ognuno di noi interpretava un personaggio.

La storia inizia quando Francesca e Lucia, nomi di fantasia, rubano ad una signora anziana la sua borsetta e quest’ ultima le denuncia. La prima fase del processo è l’interrogatorio nel quale le due ragazze dichiarano di essere state altrove al momento del reato.

Successivamente parlano con un’assistente sociale che spiega loro che ci sarebbe stata la possibilità di ricevere il perdono giudiziale o la messa alla prova, se fossero state sincere. Il perdono giudiziale si verifica quando il giudice dichiara che una persona al momento del reato non era capace di intendere o di volere. In questo caso, comunque, il reato rimarrà sulla fedina penale minorile fino al compimento dei 18 anni. La messa alla prova, invece, dà la possibilità di rimediare attraverso buone azioni, ad esempio il volontariato, e viene concessa quando l’imputato si dimostra collaborativo e pentito. In questo caso, la fedina penale resta pulita.

A questo punto, le ragazze decidono di ammettere le loro colpe, confessando di essere state loro le autrici del reato.

 Il procuratore della Repubblica propone di mandarle in comunità. Il giudice decide invece di metterle agli arresti domiciliari seguite da educatori e una psicologa. Un educatore sospetta che Francesca faccia uso di sostanze stupefacenti e, quando arriva il giorno del processo, il giudice chiede alle ragazze informazioni relative a questo.

Le ragazze ammettono di averne fatto uso, qualche volta ,ad alcune feste, per poi ammettere che, il giorno del reato, avevano rubato la borsetta per ottenere i soldi necessari per comprare degli abiti proprio per andare ad una di quelle feste.

Uno dei “personaggi” in gioco

Alla fine del processo, il giudice decide per otto mesi di messa alla prova ad entrambe, durante i quali Francesca fa nuovamente uso di sostanze stupefacenti e per questo motivo gliene vengono aggiunti due. Lucia invece ha concluso il suo percorso e la sua fedina penale rimane pulita. Sembra aver capito d’aver sbagliato e può riprendere il suo cammino.

La storia si conclude con l’incontro tra l’anziana signora e le due ragazze.

Questa esperienza è stata divertente e istruttiva, ma allo stesso tempo ci ha fatti riflettere sull’importanza di assumersi le proprie responsabilità e di avere un comportamento rispettoso nei confronti di tutti. È stato molto interessante scoprire quanto sia complicato un processo, soprattutto quello minorile, e quanto la legge sia importante per tutelare tutte le persone.

Alcuni “personaggi”

Se l’argomento vi interessa vi consigliamo di visitare il sito Giovani & Giustizia creato per il progetto Re. Lig., dove potete trovare video e informazioni molto interessanti.

Eleonora P, Sara, Serena, Valentina

Classe III A 22/23

Foto: SFT