Due bellissime favole…

I ragazzi della classe I E della Scuola Secondaria hanno lavorato, con l’insegnante di italiano, sulle favole, sui loro vari aspetti e significati. Poi i ragazzi si sono messi alla prova e hanno scritto  delle nuove favole…ecco alcune delle loro opere…e, come tutte le favole che si rispettino, anche queste hanno una morale!

LA VOLPE E IL TACCHINO  di Cecilia

Una volpe che viaggiava per scoprire nuove terre, scorse un villaggio. Allora entrò e chiese aiuto, perché aveva finito l’acqua e il cibo. Però nessuno sapeva che lei non era la solita volpe, che cerca di ingannarti, ma che in realtà era l’animale più buono di questo mondo. Allora andò a bussare a tutte le porte, ma nessuno aprì: cani, gatti, orsi, conigli…. niente. Allora si avvicinò all’ultima porta: bussò e le aprì un tacchino, che chiese: << Buongiorno, cosa vuole?>>. E la volpe rispose: <<Ecco…mi sono finite tutte le provviste fondamentali per la vita…>>. Il tacchino accolse la povera volpe, e le diede tanta acqua e tanto cibo, che quando tornò a casa ne aveva ancora.

La volpe, tempo dopo, vinse alla lotteria. Questa notizia si diffuse dappertutto: in tutti i villaggi. Solo che lei non li voleva così tanti soldi, allora pensò di dividerli con un amico, o con una persona che l’aveva aiutata… Pensa e ripensa, alla volpe venne in mente solo il tacchino, così ripartì e, non ricordandosi dove fosse la casa, bussò a tutte le porte, e tutti la accolsero a braccia aperte: le offrivano latte, biscotti vestiti nuovi. Ma lei rifiutava, perché sapeva che non erano “veri” regali. Bussò all’ultima porta, e le rispose il tacchino: <<Ciao volpe! Come mai da queste parti?>> la volpe: <<Ho un regalo per te!>> e gli diede un piccolo sacchetto, pieno di soldi.

Venne una carestia, e tutti morirono perché non avevano più cibo; tutti tranne il tacchino, l’unico che aveva sempre accolto la volpe, l’unico che non si era fatto ingannare dall’apparenza.

 

IL POLLO CANTANTE    di Alessandro

 

Tanto tempo fa, in una fattoria, viveva un bel gallo, acclamato da tutte le galline. La sua vita procedeva molto tranquilla quando, un giorno, parlando con le sue amiche, iniziò a cantare: subito le galline si stupirono, ma poi si misero a battere le ali e ad urlargli complimenti.

Ovviamente il pennuto si montò la testa e così, ogni sera, dentro al pollaio, cantò un genere diverso di brano, accompagnandosi con il battito di zampa.

 

Si deve ammettere che quel gallo sapeva cantare abbastanza bene. Il pennuto doveva cantare dentro al pollaio e non nel cortile della fattoria, perché era sicuro che i signori Jonhson, proprietari dell’allevamento, non sarebbero stati contenti di restare svegli tutta la notte per un concerto di polli…

 

 

La rovina del gallo fu quando, una sera, sentì la necessità di far vedere a tutti quanto era bravo, così, quella stessa notte, sgattaiolò nella casa dei proprietari e “prese in prestito” la loro macchina fotografica.

Così fece riprendere ogni suo concerto, che poi postava su “Pollo Tube”: il canale dei polli. Adesso aveva tantissimi seguaci anche sul social network.

La sua rovina perché? Perché un giorno lesse su un giornale, lasciato vicino al cancello d’entrata della fattoria, che un gallo era ricercato per: “UTILIZZO ILLEGALE DI POLLO TUBE”.

Il pennuto ci si riconobbe subito e così raccontò tutto ai suoi fans attraverso un video, in cui disse anche che non dovevano dire niente a nessuno di lui. Ma la faccenda non si concluse così: pochi giorni dopo, arrivò alla fattoria la polizia Pollopostale con due furgoncini neri con la basculante accesa.

Erano arrivati al gallo grazie all’intercettazione del dispositivo col quale aveva caricato i video. Così il pennuto fu condannato alla pena di morte: quella sera i Jonhson mangiarono galletto con aromi!

 

Tante volte le persone non si accontentano di quello che hanno, così cercano di avere sempre di più, ma poi si ritrovano senza niente o addirittura trovano la morte.

 

Immagini: dal web