Ho sentito parlare per la prima volta del muro di Berlino l’anno scorso durante una lezione di geografia, qualche giorno fa ne ho risentito parlare al telegiornale e infine l’argomento è stato trattato in classe durante una lezione di italiano.
Questa triste vicenda inizia dopo la fine della seconda guerra mondiale e con l’inizio della cosiddetta “guerra fredda” cioè la guerra tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Si chiama guerra fredda, perché non è stata combattuta con le armi, ma con le spie e la tensione.
Il territorio della Germania venne diviso in due parti: la Repubblica Democratica Tedesca a est, che era sotto l’influenza della Russia e la Repubblica Federale della Germania a ovest, che era sotto l’influenza degli Stati Uniti.
Dal punto di vista economico la Germania federale si sviluppo molto di più, mentre la parte orientale fece molta più fatica a riprendersi , per questo motivo migliaia di persone cercarono di scappare dalla Germania dell’est per andare nella Germania dell’ovest . Per evitare questo e anche per segnare una netta divisione, i governanti della Germania Est, senza dire nulla a nessuno, decisero di costruire un muro.
Nelle prime ore del 13 agosto 1961 l’esercito della Germania dell’est interruppe tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziarono a costruire un muro che avrebbe attraversato tutta la città e che avrebbe diviso migliaia di famiglie. Addirittura i soldati della Repubblica Democratica Tedesca ricevettero l’ordine di sparare su tutte le persone che cercavano di attraversare il confine, furono messe mine antiuomo, venne utilizzato anche del filo spinato ad alta tensione e inserirono delle macchine che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva.
La costruzione del muro diventò il simbolo della guerra fredda.
Il Muro venne modificato ben 4 volte, per cercare di renderlo sempre più invalicabile e anche la vita del berlinesi che vivevano a Est divenne sempre più difficile. Ogni singolo momento era sottoposto a controllo. Addirittura, nelle scuole i maestri facevano disegnare ai bambini i loghi delle televisioni che venivano seguiti a casa, per essere sicuri che non vedessero canali delle televisioni dell’Ovest, che era una cosa proibita.
Molte persone morirono perché cercarono di attraversare quel maledetto muro, cercando di trovare la libertà
Molti di noi, in classe si sono domandati come avrebbero reagito ad una situazione simile.
Alessandra ha scritto queste parole:” Se io fossi stata nella Berlino Est non penso che sarei riuscita a vivere privata della mia libertà, delle cose che faccio quotidianamente. Il fatto di sentirmi dire che cosa devo fare e ciò che non devo fare su cose molto banali, come per esempio, i canali che posso seguire in televisione, i libri che posso leggere e ciò che posso acquistare, mi mette molta tristezza in quanto penso che l’uomo abbia bisogno della propria libertà per realizzare i propri sogni. Penso che per la “ricerca” della propria libertà, bisogna combattere, combattere per i propri diritti e per fare ciò ci vuole molto coraggio.”
Al telegiornale ho ascoltato la storia di una giovane coppia che riuscì a rivedere i propri genitori e la figlia appena nata solo dopo 13 anni.
Penso che non ci siano parole per descrivere la sofferenza e la disperazione dei tedeschi dell’est.
Solo il 9 novembre del 1989, dopo ben 28 anni, il muro fu abbattuto e migliaia di persone riuscirono a riconquistare la libertà e a riabbracciare i propri cari.
Infatti nel 1985 il presidente Gorbaciov iniziò a redigere una serie di riforme e cercò di restituire, lentamente, la libertà ai paesi del blocco orientale.
Ma, a cancellare materialmente quel muro, furono le parole pronunciate durante una conferenza stampa. Infatti dopo mesi e mesi di proteste un giornalista durante la conferenza stampa chiese quando sarebbe stato possibile oltre passare il muro, venne risposto “ Am sofort…Da subito!
E immediatamente migliaia di persone si diressero verso il muro per abbatterlo. Tutta la popolazione di Berlino si ritrovò nei pressi del Muro, per cercare di aprire dei varchi e anche le guardie che abitualmente sorvegliavano il Muro, non opposero alcuna resistenza, anzi, aiutarono i cittadini!
Le prime azione adottate dopo quella mitica serata furono l’apertura della frontiera tra Germania Est e Germania Ovest e, poi, nel 1990 Berlino, unificata, riebbe il suo ruolo di capitale, che noi conosciamo.
Quindi, esattamente 30 anni fa, cadeva il muro di Berlino, che è stato il simbolo della guerra fredda.
Serena A. C. , Alessandra, Asia, Daniele III A, con tutta la classe
Immagini: dal web